02/05/12

Pasta alla Carrettiera - Versione siciliana povera, ma vera


Mio padre si diplomo' Perito Minerario a Caltanissetta nel 1928.
All'epoca le zone di Caltanissetta e di Enna erano quelle che producevano la maggior quantita' di zolfo, che era l'unica vera risorsa dell'interno della Sicilia.
In quei tempi gli Ingegneri erano veramente pochi e quei pochi di solito erano padroni di qualcosa e qualcuno, non erano impiegati alle dipendenze di altri.
Percio', allora, essere Perito, come lo era mio padre, era gia' molto.  Diciamo che l'equivante odierno sarebbe un executive, un capetto.  Quindi mio padre trovo' subito lavoro nel settore delle miniere, a Trabonella, dove lo chiamavano, per invidia e per sfotterlo, "l'ingegnericchio". 
La Sicilia produceva allora la grande maggioranza dello zolfo mondiale.    Le esportazioni raggiungevano  tutto il mondo.  Purtroppo, pero', un nuovo metodo di estrazione, sperimentato negli Stati Uniti e non applicabile in Sicilia per la geologia del luogo, stava immettendo sul mercato lo zolfo a prezzi inferiori e percio' erodendo gravemente le vendite dello zolfo siciliano.
Questo, e la crisi del '29 che, sia pure con ritardo, colpi' il resto del mondo, convinsero mio padre a gettare al vento tutte le nozioni minerarie apprese e a far domanda nelle Ferrovie dello Stato.  In quanto diplomato ottenne subito il posto di capo della stazione di Dittaino.   Ma questa e' un'altra storia.
Comunque negli anni di supervisione della miniera pote' vedere con i suoi occhi com'era il lavoro di minatori e carusi.  Lavoro pesante e per i carusi anche degradante, ma benvenuto, perche' altro lavoro non si trovava.
La vita nelle miniere di zolfo siciliane e' conosciuta da pochi, ma se volete farvi un'idea guardate QUI 
E' interessantissimo.   Saltate pure le prime due o tre pagine e iniziate dalle foto in bianco e nero, anzi color seppia.

Non solo il lavoro di minatori e carusi conobbe dal vivo mio padre, ma anche quello del cosiddetto indotto, come quello dei carrettieri.    Loro provvedevano al trasporto dei pani di zolfo raffinato dalla miniera alla ferrovia.
Da li' i pani sarebbero stati portati al mare, e spediti via nave in tutto il mondo.
Ecco quindi che e' da mio padre (che dal vivo conobbe anche il lavoro dei carrettieri e le loro abitudini) che arriva la ricetta della pasta alla carrettiera.    Quella vera, povera e saporita.
Prima di arrivare alla ricetta, ancora qualche parola sul mestiere ormai scomparso dei carrettieri, e sui carrettieri stessi, gia' nel dopoguerra travolti dal progresso dei trasporti a motore.



I carrettieri erano un po' come gli autisti dei corrieri di oggi, trasportavano merce altrui, e a volte persone, in cambio di qualche soldo.
Allora, come oggi, i trasporti conto terzi erano un lavoro poco remunerativo.  Capitava che un carrettiere che trasportasse qualcosa per conto di un contadino non ricevesse neanche denaro, ma invece patate e acciughe salate.    La vita era dura.
Normalmente un carrettiere partiva nel tardo pomeriggio, finito il carico, e viaggiava di notte, anche per evitare il caldo dell'estate siciliana.    A volte piu' carri si aggregavano, altre volte il carrettiere viaggiava in solitudine.
Ma tutti  -e pochissimi lo sanno- cantavano.   Per far passare le ore, o perche' era tradizione, non si sa piu'.
Una canzone molto popolare aveva un ritornello che faceva: "Tira cavaddru miu, tira e ccaminaaa....".
Dopo un po' era ora per carrettiere e cavallo di riposare e mangiare qualcosa.  Gli scarsi denari non permettevano certo ai carrettieri di fermarsi nelle osterie, percio' mangiavano quello che si erano portati da casa.
Poca cosa.    Le finanze erano quelle che erano, quindi pochi e poveri ingredienti.  La pasta pero' riempiva la pancia ed era calda.  Ogni carrettiere portava con se' degli spaghetti, una pentolina, dell'aglio secco, un cartoccio con del sale, una scodella (sbreccata) di terraglia, una boccetta d'olio, del pane, di solito secco, una grattugia.
Un fuoco lo si improvvisava sempre, l'acqua si trovava, qualche erba aromatica la si rubacchiava o la si trovava spontanea sui bordi della strada. 

Ecco qua sotto gli ingredienti


Oggi si trovano in rete tantissime ricette di pasta alla carrettiera, tutte ricette che un carrettiere, nella vita reale, non si sarebbe potute permettere.
La ricetta che segue e' la piu' povera, quindi la piu' vera. 

E' a base di aglio crudo, ma voglio avvertire che la convinzione che l'aglio crudo non si possa digerire e' assolutamente errata.    E' vero invece il contrario: l'aglio cotto, specie quello soffritto in olio, con l'alta temperatura delle cotture perde tutte quelle sostanze che lo rendono benefico e soprattutto digeribile. 
Non ci vuol credere mai nessuno, ma tutti quelli che ho convinto a mangiare questa ricetta, per prima mia moglie Anna Maria, sono rimasi sorpresi dalla facilita' di digestione.
Nessun fenomeno collaterale, compreso l'alito, grazie alle sostanze contrastanti contenute nel prezzemolo.   Alito assolutamente neutro.
Insomma, vi esorto a lasciar perdere, per una volta, i pregiudizi e provare a gustare questa ricetta.

Resterete sorpresi.



Ingredienti per persona
80-90 gr di spaghetti
1 spicchio di aglio bianco
2-3 cucchiai di olio e.v.o.
una presa di sale
un bel ciuffo di prezzemolo
un canto di pane un po' secco
una grattugia, no microplane

Preparazione
Mentre la pasta cuoce tritare piu' fine possibile il prezzemolo e metterlo nella scodella.
Sbucciare l'aglio e grattarlo sul prezzemolo. Grattare il tozzo di pane, in modo da aiutare a far cadere l'aglio rimasto impastato nella grattugia, e poi continuare fino a coprire il piatto con un fine strato di pan grattato.
Aggiungere la presa di sale e 4 o 5 cucchiai di acqua di cottura della pasta.
Mescolare il tutto con la forchetta.
Scolare la pasta e versarla nella scodella. Mescolare senza timidezza per far amalgamare pasta e condimento.  Se del caso aggiungere altra acqua della pasta, il risultato deve essere da subito ben fluido, anche perche' il pane assorbira' molta dell'umidita'.
Fare sulla scodella un giro d'olio, mescolare e cominciare a inforchettare.
Non crederete alle vostre papillle.

























All'assaggio l'aglio si sente poco, in ogni caso solo il profumo, ma non il sapore forte che uno si aspetterebbe.   Il prezzemolo, che dev'essere abbondante, da' anch'esso profumo.
Il pane grattato formera' una cremina che vi lascera' estasiati.
Lasciate i pregiudizi e, credetemi, dopo le prime due forchettate griderete al miracolo.
Sentirete e gusterete profumi e sapori nuovi, e troverete tutto molto delicato.

Provate, sara' una sorpresa!!

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26 commenti:

  1. Ciao! una pasta del periodo povero, ma noi siamo dell'idea che a quei tempi si mangiava decisamente meglio e con più gusto! magari meno..ma il tutto era più apprezzato!
    Ottimo questo piatto!
    un bacione

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    1. Completamente d'accordo!!
      E poi a forza di aggiungere ingredienti non e' che si creano dei gran capolavori. Meglio stare sul semplice. Tra l'altro questo piatto e' vegano e praticamente a zero grassi :)

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  2. Nonostante stasera la panciona mi procuri un po di bruciore di stomaco un bel piatto me lo mangerei!!!!
    Se si vuole trovare un primo goloso basta affacciarsi qui da te.
    Sai che ti dico?? visto che gli ingredienti ovviamente li ho in casa domani a pranzo li propongo al maritozzo:-)))

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  3. Risposte
    1. Solo un tuffo nel passato, ma quanto buono!!!!
      CIAO :)))

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  4. Semplice, ma buono. Adoro cose semplici, con ingredienti genuini.
    Un saluto da Slovenia, Lyu

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  5. questo posto è uno scrigno...bellissimo e grazie per questo racconto....e la ricetta...la provo di sicuro...

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  6. Inutile dirti che la storia legata il cibo e viceversa mi affascina da morire ;-)
    Complimenti x le foto si vede che hai un altro occhio

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  7. Inutile dirti che la storia legata il cibo e viceversa mi affascina da morire ;-)
    Complimenti x le foto si vede che hai un altro occhio

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  8. Inutile dirti che la storia legata il cibo e viceversa mi affascina da morire ;-)
    Complimenti x le foto si vede che hai un altro occhio

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    1. Sai com'e', io sono del parere che bisogna accompagnare le ricette con qualche chiacchera....
      Per le foto: e' merito della mia nuova reflex.
      Ha le sue idee, pero'....

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  9. mi hai convinta, sai? la proverei proprio volentieri!! un abbraccio a te e alla tua dolce metà! baci

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    1. Ciao tesoro!!! Ti seguo sempre anche se non commento. Stai andando forte. Brava!!!
      Quando la provi abbonda col prezzemolo, specie se nell'orto hai di quello giovane.
      Ah, e fammi poi sapere se ti e' piaciuto :)

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  10. mi hai affascinato con la storia di tuo padre! appena posso vado a sbirciare le foto seppia e spero di trovarci anche la registrazione di qualche canto...
    NON mi fido di quello che dici sull'aglio, quindi proverò a fare questa pasta un giorno in cui non avrò impegni sociali ;))))
    besos

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  11. non sapevo che tu avessi natali siculi...che bel post, grazie per averlo condiviso, la storia di tuo padre e lo sfondo storico in generale, un piacere leggerti!!
    E grazie anche per questa povera ma squisita carrettiera!
    bravissimo
    cris

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    1. Beh, io sono nato a Firenze, ma con mio padre ho condiviso la passione per i cibi di una volta, poveri e genuini.
      Quanta pasta alla carrettiera ho mangiato in gioventu'.....

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  12. Ciao, ho scoperto il tuo blog girovagando in rete, mi sono unita con molto piacere ai tuoi followers, mi sono "arricriata" a leggerti :D Spero di ritornare presto :D

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  13. ti avviso che ti ho linkato :-)
    http://www.stelladisale.it/2012/09/spaghetti-olio-acciuga-e-mollica/

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  14. La conoscevo perche' da piccolo la mangiavo a casa in sicilia ma non la avevo mai preparata per mio figlio. Inizialmente non voleva mangiarla, dopo invece raccontandogli un po' la storia ne ha mangiato volentieri un piatto e mi ha chiesto di rifarla qualche volta.

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  15. sapevo che c'era un po di pomodoro crudo,in quanto l'aglio e verissimo crudo si digerisce benissimo mentre soffritto fa male alla digestione

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  16. Che buona! l'essenza della semplicità e molto salutare

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  17. mangiata due volte.
    la prima volta l'ho preparata seguendo pedissequamente
    la ricetta, ottima!
    la seconda volta l'ho leggermente "customizzata" aggiungendo un po' di peperoncino, ottima!

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